Consulenza Agricola

La Consulenza Agricola

Le grandi fattorie hanno legato le proprie fortune alla figura del Fattore, persona nella quale confluivano molte competenze: era il direttore e l’amministratore delegato, l’esperto di marketing ed il responsabile della comunicazione, gestiva il personale e le scelte produttive, era la persona che disponeva dell’azienda, gestendola in nome e per conto dei proprietari.

La frammentazione fondiaria delle aziende agricole e più ancora l’aumentata complessità delle mansioni svolte da tale figura, ha reso impossibile una tale concentrazione di competenze e pertanto il ruolo è cambiato divenendo più ausiliario e collaborativo rispetto alla proprietà di cui diviene prezioso alleato.

Nonostante questo mi piace ancora definirmi un Fattore 2.0 perché mi riconosco in quelle radici culturali e credo in quell’antico modo di vedere la professione che poneva il consulente come figura di riferimento per l’impresa agricola.

Quando il proprietario di un’azienda agricola decide di affiancare alle proprie competenze la figura di un consulente tecnico permette quindi alla propria impresa di migliorare sia dal punto di vista organizzativo che produttivo, dividendo le mansioni e le competenze su più soggetti. Troppe volte infatti l’imprenditore si trova a dover moltiplicare il proprio tempo e le proprie capacità:

• per massimizzare la produzione agricola in termini di qualità e quantità;
• per aggiornare le proprie conoscenze rispetto ad un quadro normativo ampio ed in continua evoluzione;
• per gestire le proprie risorse, la manodopera ed i contatti con i vari fornitori;
• per gestire le vendite e gli approvvigionamenti;
• per cogliere le opportunità del mercato.

Avvalersi di un consulente sempre presente e reperibile semplifica molti di questi aspetti e consente, anche in realtà di piccole e medie dimensioni, di poter delegare alcune funzioni, concentrando su se stessi le sole mansioni decisionali. In quest’ottica il consulente diviene un alleato prezioso per condividere un percorso di gestione e di crescita per l’impresa, semplificando la vita e la gestione dell’azienda agricola.

L’uomo solo al comando è un modello obsoleto, tuttavia le aziende devono mantenere una propria autonomia gestionale in quanto i proprietari restano, mentre i consulenti passano e per questo l’ottimizzazione dei fattori di produzione deve prescindere dalla presenza di un singolo, ma essere tarata sulle potenzialità dell’impresa al fine di risultare efficace a prescindere da chi la applica. Questo è un modo moderno di concepire la consulenza agricola, è quello che le imprese agricole richiedono e quello che più probabilmente differenzia il mio studio dagli altri.

Avvalersi di una tale tipologia di consulenza permette alle aziende di creare una strategia virtuosa, rispettosa dell’ambiente e delle produzioni, in un contesto sano dal punto di vista economico, di facile gestione e commisurato rispetto alle disponibilità dei proprietari, unici artefici del loro successo. Non esiste un solo modello vincente, ma ogni realtà deve costruire il proprio in funzione degli obiettivi che vuole raggiungere.

Per avere successo le imprese agricole devono trovare il proprio modello di sviluppo e semplificare la propria gestione interna, avvalendosi di tecnici capaci e professionali in grado di operare con coerenza ed indipendenza intellettuale al fine di fornire anche un contributo critico quando necessario.

Opinioni differenti creano un confronto, l’unica strada che conosco per sbagliare il meno possibile.

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COSA POSSO FARE PER VOI